Oggi a Bologna all’Arena del Sole la Community Network regionale (l’eccellenza della pubblica amministrazione emiliana) si è un pò autocelebrata consegnando dei premi ai migliori siti regionali tra i quali anche quelli del Comune di Rimini, ma quel che è più importante è che sono stati presentati i dati dello sviluppo ‘telematico’ della regione e i progetti di sviluppo futuro (comprese anche alcune ‘visionarie’ realizzazioni di un gruppo internazionale (ma con un cuore italiano, di architetti altamente ‘digitali’)
Come sempre la nostra Regione si conferma ai primi posti dello sviluppo ‘telematico’ con percentuali di accesso ad internet superiori di 7 punti alla media nazionale, inoltre l’infrastruttura di rete realizzata e i servizi che su di essa sono stati creati (a partire dal sistema di autenticazione ‘federato’ (FEDERA), al servizio di comunicazione cellulare (R3), ai sistemi di archiviazione, gestione e diffusione delle informazioni multimediali (MULTIPLER), alla web tv (LEPIDA) e altri non meno importanti) offrono agli enti pubblici la possibilità di modernizzarsi fortemente ed andare incontro sempre meglio alle esigenze dei cittadini.
Eppure confrontando i numeri italiani con quelli del resto dell’Europa rimane evidentissimo il divario tra il nostro sviluppo e quello dei paesi nord europei: Norvegia, Danimarca, Olanda e altri hanno hanno ampiamente superato la soglia dell’80% della popolazione con acccesso ad internet. Serve, come è stato fatto notare, un intervento per portare direttamente la banda larga a cittadini ed imprese (non più solo, dunque, alle pubbliche amministrazioni). Credo che si possa fare molto a partire dall’abolizione (o meglio alla non ulteriore proroga) del decreto Pisanu che, con le sue macchinose procedure di tracciamento degli accessi, non ha certo stimolato lo sviluppo della Rete in Italia . Gli stessi enti locali possono, secondo me, fare molto, facilitando, ad esempio, l’installazione di reti wi-fi aperte.
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