Un film perfetto con un allucinato Johnny Depp e una schiera di attori perfetti nelle maschere create da Tim Burton, una Londra cupa e sporca (ricreata dal premio Oscar Dante Ferretti) che è il perfetto contesto del musical grand-guignolesco, musiche e testi convincenti eppure mi sono abbastanza annoiato poi parlando con mia figlia, 16 anni, (cui al contrario il film è piaciuto molto) ho capito il perchè.
Non leggo più fumetti ormai da decenni! (tranne qualche rara eccezione come Maus a dire la verità… ) e dunque è una semplice questione d’anzianità. I ragazzi riconoscono “i segni” di Tim Burton e li apprezzano perchè fanno parte della loro personale ‘iconografia’, amano le tinte forti, si identificano con gli inquieti, fragili, romantici e maledetti eroi del geniale regista, cosa che è , giustamente, impedita a chi ha qualche (parecchie) primavere in più di loro… ahimè!