Leggo qui e qui una sintesi dello stato di Internet (banda disponibile media per paese, numeri ip unici ecc. ecc.) da cui risulta che l’Italia come sempre si posiziona abbastanza male sia in confronto con le altre ‘storiche’ nazioni del nord Europa ma anche nei confronti di paesi che sono entrati da non molti anni nel sistema economico occidentale  come la Romania.

Lo so, è una banalità, ma se c’è un settore dove sarebbe strategico investire sarebbe proprio questo, ci sono ragioni così ovvie che solo la Carlucci non riesce a capire, ed è probabile che ci sarebbe un consenso politico trasversale  molto ampio, ma il gerontocrate al potere è legato, si sà, al mattone  così di questo ci dobbiamo accontentare, sperando che non si produca una ulteriore devastazione del territorio i cui costi sarebbero certamente più alti dei benefici messi in moto.