Non so nulla di loro, non capisco nulla delle accierie, guardo in televisione i volti dei sopravvissuti, e prima di sentire le loro parole so che se la “nostra stanca civilità” ha una speranza è perchè loro ci sono ancora.

Un ringraziamento a Gad Lerner che non ha mai smesso di parlare di questa realtà. La rabbia è anche che ne parliamo solo quando muoiono. Moni Ovadia ha recitato questa poesia di Brecht:

Domande d’un operaio che legge

Chi costruiva Tebe dalle sette porte?
Nei libri leggo i nomi dei re.
I re hanno trascinato i blocchi di pietra?

E tante volte distrutta Babilonia,
Chi di nuovo la riedificò?…

… La grande Roma
è piena di archi di trionfo. Chi li fece? Su chi
trionfarono i Cesari? La tanto decantata Bisanzio
aveva solo palazzi per i suoi abitanti?…

Il giovane Alessandro conquistò l’India,
egli, da solo?

Cesare sconfisse i Galli.
Non aveva neanche il cuoco con sé?

Filippo di Spagna pianse, quando la sua flotta
affondò. Nessuno pianse oltre di lui?

Federico II vinse la guerra dei sette anni.
Chi la vinse oltre di lui?

Ogni pagina una vittoria.
Chi preparò il banchetto per i vincitori?

Ogni dieci anni un grand’uomo!
Chi ne pagò le spese?…

Tante vicende.
Tante domande.

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