expo

Nutrire il pianeta, energia per la vita!

Ieri sera al Bios Cafè di Rimini Giacomo Biraghi @secolourbano e Stefano Mirti @stefi_idlab hanno raccontato un dietro le quinte inusuale e molto ‘inspirational’ del grande evento che si svolgerà a Milano il prossimo anno.  Semplificando Giacomo e Stefano  si occupano della comunicazione dell’evento (in realtà anche di molto altro) e hanno messo in piedi un tour  nelle città italiane per spiegare cos’è e quali opportunità offre Expo 2015.

Giacomo ha spiegato che Expo è un format internazionale con regole quasi impossibili da seguire: devono essere realizzate strutture e attrazioni uniche e dopo 180 giorni tutto deve essere smontato, la gestione è self-built e ciascun Paese agisce con grande autonomia, il tema scelto deve andare bene per tutti.

Nonostante le grandi complessità e difficoltà oggettive del format, comunque, spiega Giacomo,  l’edizione milanese dell’evento sarà una cosa memorabile per l’Italia e per il resto del Mondo.  Come fare amare un format impossibile e quasi insostenibile? Con l'”italian touch”! Facile no ? Vuol dire che:

  • Le attrazioni stanno tutte sulla strada principale: i paesi sono tutti uguali;
  • I paesi in via di sviluppo con minori risorse da investire sono raccolti in cluster  attorno ad una attrazione unica e straordinaria;
  • Verrà dedicato lo spazio centrale (più grande) alle associazioni del terzo settore, alle organizzazioni non governative, a quelli che normalmente stanno fuori a protestare.

In una parola sarà una manifestazione globale, inclusiva e democratica. Giacomo è ottimista, anzi è #expottimista 😉 e riesce a comunicare la fiducia in un evento che fa davvero sperare nelle capacità di riscatto della nazione e contrasta la cupa atmosfera di conflitto e immobilismo a tutti i livelli in cui sembra di essere precipitati.  Se si vuole conoscere meglio Expo 2015, Giacomo Biraghi (insieme ad altri) ha scritto un (non so come dire) infolibro divertente che è liberamente scaricabile qui.

 Stefano è, invece, responsabile del social media team e ha illustrato sinteticamente la strategia  che è stata adottata per ingaggiare in primo luogo le diverse centinaia di stakeholder (i paesi, le organizzazioni, i partner di diversa natura, i fornitori ecc.).

Buona parte della narrazione sviluppata quotidianamente sull’Expo è user generated, almeno un 70%, la restante parte è per metà frutto della collaborazione con media partner individuati in maniera strategica (ad esempio il Touring Club) con i quali si stabilisce una collaborazione fruttuosa per entrambi (tipicamente il partner offre i contenuti). La restante parte sono contenuti autoprodotti e rivolti (curioso) al pubblico interno per ottenerne una sorta di legittimazione de facto.

I contenuti sono raccolti e aggregati in una piattaforma on line  dove ci sono i riferimenti al team e alle policy, che per me sono davvero entusiasmanti, soprattutto là dove si dice che “Un aspetto importante dell’intera operazione è legato alla parola chiave condivisione. Tutto quello che facciamo viene infatti condiviso, sia in termini di produzione finale (i vari progetti e flussi che vedete nell’aggregatore) ma anche e soprattutto in termini di processo.” E’ molto interessante che questa esperienza avanzata possa favorire la crescita di cultura e competenze anche in altre realtà pubbliche e private.

Tutto è condiviso e a disposizione di tutti, lo slogan è “Expo è di chi se la prende”: tutte le presentazioni con i progetti e le strategie sono su slideshare.

Ultima parte dell’incontro su opportunità per le persone e le imprese, molte le occasioni, dirette e indirette anche per i territori non contigui il milanese. Ci sono opportnità per Regioni e Città di fare parte di programmi legati all’ospitalità dei milioni di visitatori: la regione Emilia Romagna e Rimini in particolare non si lasceranno sfuggire questa occasione, con Almeni abbiamo già fatto vedere cosa può voler dire un rapporto virtuoso tra territori ed Expo 2015.

#raccontaRimini #myRimini