Quelle di seguito sono parole non mie che condivido totalmente:



E’ un passaggio…

Inserito originariamente da pollu_it

Ci sarà stato un test di gravidanza positivo, e nove mesi di sogni e ansie.
Ci saranno state commozioni e paure, un parto doloroso e il primo abbraccio.
Ci sarà stato un profumo nuovo nelle mani, notti in piedi, poi delle soddisfazioni, un po’ di orgoglio e delle delusioni.
E ci sarà stato amore, perdoni, occhi lucidi e arrabbiature.
Ci sarà stata una foto scattata d’estate che sarebbe poi diventata il tutto.
Ci sarà stato l’amore classico che un genitore sente nei confronti di una figlia.
Ci sarà stata, insomma, una vita.

Poi ci sarà stata una telefonata terribile, una notizia terrificante. Urla di disperazione, corse in ospedale, ancora notti in piedi, piene d’angoscia e senza qualcosa..

Io sono molto arrabbiato.

E non perché ad un tratto c’è stata una tragedia terribile: sono troppo distante da tutto questo.
E non perché c’è stato un “errore medico”, una rianimazione eccessiva: “la ragazza è giovane”, avranno pensato…. è umano tentare di salvare…
Ma sono molto molto molto arrabiato per tutti coloro che hanno giudicato e stanno giudicando, ed hanno tentato di interferire e stanno interferendo, a livello politico ma anche mediatico.

Coloro che non hanno taciuto in tempo, e che si sono permessi solo di pensare cosa è meglio fare, coloro che nella specificità di un caso traggono opportunità per assecondare consensi generali. Per tutti coloro che puntano il dito verso un genitore, sindacando l’amore figliare in nome del concetto di “vita”.

Tutto questo non si fa’.

Io sono molto arrabbiato.

Perché mi insegnarono che le leggi devono necessariamente avere carattere generale. E che I “poteri” di cui lo stato è investito sono tassativi.
Il parlamento ha il potere legislativo: fa le leggi
Il governo ha il potere esecutivo: fa applicare le leggi
La magistratura ha la funzione giurisdizionale: giudica sulla corretta applicazione delle leggi.

A me sembra di sognare, laddove si invoca un intervento legislativo per il caso specifico.
Perché si interviene? Semplice: perché non va bene ciò che è stato giudicato.
Che uso si fa, in questo modo, dei poteri di uno stato?
Si può essere d’accordo o non d’accordo. Non è mai stato un problema questo.

Io, non conoscendo quasi nulla, non oso neanche schierarmi. Se ci penso mi rattristo. Penso al padre e non posso neanche immaginare il dolore. Ma poi vedo tutto il frastuono intorno, tutte le dita puntate, tutte le “belle” parole che sottointendono qualcosa di orribile. Mettendo, più o meno velatamente in dubbio, quell’amore, primitivo e naturale che ogni genitore prova nei confronti dei figli. Specialmente nei confronti dei figli che soffrono. Specialmente quelli che non possono far altro che niente. E che magari diventano un mezzo per altri, ed anche il triste e involontario emblema di una lotta ideologica.

Per tutto questo, oggi, sono molto molto arrabbiato.

Facciamo un passo e oplà, siamo di là.”

Inserito da pollu_it il 9 feb ’09 10.59.