Preambolo

Sveglia alle 7, dopo notte agitata (ho visto Gravity), alle 8,20 passo in banca per richiedere un nuovo bancomat avendo smarrito il vecchio. Mi viene in mente che ho anche la carta di identità da rinnovare, cerco la vecchia, smarrita anche lei (poi la ritroverò nello scanner, un classico) e mi reco all’ufficio anagrafe.

Atto primo

fotoArrivato al ‘vecchio’ ufficio anagrafe, nel quale ho passato i miei primi anni di vita lavorativa, mi pare che, nonostante il sistema di gestione code, il maxi monitor (spento) appeso ad una colonna, l’ambiente sia tuttosommato peggiorato. L’ufficio, prima totalmente aperto, adesso ha due ufficietti in cui si fanno, penso, procedure particolari che però rendono il tutto più angusto, ma questo è secondario: alla consueta sciatteria degli uffici pubblici si aggiunge un evidente deterioramento del legname degli sportelli che deve essere stato esposto ad umidità ed è adesso in tutta la parte a contatto con il pavimento,  per venti/trenta centimetri di altezza, deformato e decolorato. Cartoni e scatole sono impilati su armadi metallici. Non c’è molta gente, il signore prima di me deve rinnovare la carta di identità anche lui, l’impiegata lo liquida in pochi secondi: deve portare le fotografie: “vada al fotografo qui accanto!

E’ il mio turno:

 “Non posso fare la nuova carta di identità?” quella tipo carta di credito con la foto preimpressa (così non devo andare dal  fotografo)

“Non si può, la macchina è rotta, il collegamento con il Ministero si è interrotto”, testuale

“E quando si sistemerà ?”

“Non si sa, può essere una settimana, un mese, due…”

Vado a fare le foto. Nel negozietto ritrovo il signore di prima, due ragazzotti svegli, e il proprietario che parla con un tizio, che, come succede, impreca contro Roma, i romani, il Comune, il sindaco che ‘ha fatto togliere i giochi di bocce in spiaggia” e visto che ormai da noi vengono solo i vecchi.. il suo ragionamento non è del tutto strampalato, si sa, anche i pazzi più furiosi ogni tanto hanno dei lampi di genialità..

Faccio le foto (5€ per tre foto tessera) torno all’anagrafe.

Atto secondo

Nuova coda, breve anche stavolta, è un’altra impiegata, un pò più anziana dell’altra (ma non vuol dire niente) “Devo rinnovare la carta di identità scaduta, l’ho fatta nel luglio 2009”

“Adesso le carte di identità hanno durata decennale, basta mettere un timbro sulla carta”

“L’ho smarrita.”

“Allora, deve fare una denuncia di smarrimento, vada dai carabinieri”

“Ma era scaduta!”

“Non era scaduta.”

“E allora a che serve il timbro del rinnovo?”

Domanda retorica a cui non aspetto risposta che, peraltro non arriva.

Atto Terzo

All’ufficio denunce della Questura, sul Corso d’Augusto, ci metto  poco, non c’è nessuno in attesa, entro e dopo un breve interrogatorio (dichiaro le mie generalità, sono un onesto lavoratore che mai e poi mai ha trasgrendito alcunchè, qualche marachella in gioventù, ma niente di che) ed esco con un foglio (che non leggo) e mi fiondo nella delegazione anagrafe poco più giù sul Corso medesimo. L’impiegata (tutte donne, la maledetta burocrazia è femminile! come dire hai voglia a fare le quote rosa) è veloce, anche qui non c’è nessuno, in 5 minuti ho la carta nuova.

“10 euro e 50”

“Cavolo, caruccio per un cartoncino con una foto appiccicata sopra!”

“Ehh… è il costo del duplicato…”

Ho smarrito la carta di identità, la mia distrazione va sanzionata, non bastano i miei sensi di colpa e le prese per il culo degli amici. Costo totale dell’operazione carta di identità: 16 euro più un ora e mezza in giro passando per l’anagrafe centrale, la questura e la delegazione anagrafica del centro. Tutto sommato mi è andata bene, dunque, vorrei fosse chiaro, NON MI LAMENTO, ma vorrei fosse altrettanto chiaro che tutto questo potrebbe, semplicemente, non esistere.