padreDi che stiamo parlando ?

Vogliono equiparare i combattenti della Repubblica di Salò (ultima degenerazione del fascismo, governo fantoccio dei nazisti in Italia dopo l’8 settembre) ai partigiani, è stata, infatti, presentata a tal proposito una proposta di legge la cui lettura mi ha mpressionato perchè in nome (col prestesto) della pacificazione si mettono sullo stesso piano i partigiani che hanno combattuto e sono morti per la nostra libertà e coloro che, più o meno consapevolmente, erano al soldo dei nazisti. Questo andrebbe fatto istituendo un unico Ordine del Tricolore i cui membri, a prescindere dalla parte in cui hanno combattuto,  avrebbero diritto ad una onoreficenza, un (esiguo) assegno vitalizio,  e alla pensione di guerra.

Mio babbo, classe 1920,  si è fatto quattro anni di guerra, è stato in Albania, Grecia, sul fronte siciliano,  è stato uno di quei soldati lasciati allo sbando dai nostri comandi militari il quale dopo l’8 settembre invece di starsene al sicuro a casa (dove era tornato per una licenza)  si è riconsegnato in caserma ed  ha rischiato di essere deportato nei lager nazisti: è riuscito fortunosamente a scappare dal treno diretto al Brennero nelle vicinanze di Verona, poi è stato ospitato da un contadino di San Bonifacio fino a quando mio nonno non è andato a prenderlo per riportarlo a casa. Non credo abbia sparato un colpo, era attendente di un ufficiale, ma è stato mitragliato,  si è preso la malaria e ha visto i suoi compagni morire sotto i bombardamenti, mio babbo campa con la pensione di ex spazzino e nessuno ha mai pensato di dargli una onorificenza.

Certamente va riconosciuta la pietà  per i tanti giovani sacrificati che magari erano convinti di combattere per la patria e vanno riconosciute, sono state riconosciute da politici di sinistra, storici e giornalisti (Pansa docet) anche le zone d’ombra, i crimini che sono stati compiuti durante e dopo la fine della guerra in nome della Resistenza ma questo non significa affatto mettere sullo stesso piano vincitori e vinti perchè da una parte stanno le ragioni della libertà e le basi stesse della rinascita dello Stato democratico e dall’altra l’intollerabile difesa del regime responsabile dell’Olocausto.

Mi viene da rabbrividire pensando a cosa sarebbe successo se avessero vinto gli altri,  altro che onorificenze, non credo che i resistenti o i loro eredi  avrebbero potuto diventare, chessò, ministro della Difesa o sindaco di Roma…